ANPO - NUOVA ASCOTI - FIALS Medici in Alleanza per la Professione Medica. Nuove iniziative in autunno.

Cresce l’adesione ad Alleanza per la Professione, l’associazione nata lo scorso 16 ottobre per promuovere e difendere l'autonomia decisionale del medico e avanzare proposte concrete sostenendo il ruolo centrale della professione medica nella tutela della salute dei cittadini.

Le nuove adesioni, accolte all’unanimità dall'assemblea di APM, portano a 10 il numero dei sindacati medici presenti nell'associazione.

Il portavoce di APM, Riccardo Cassi, nell'esprimere soddisfazione per l'ingresso di ANPO - Nuova Ascoti - FIALS Medici, ha evidenziato che "con queste nuove adesioni e insieme ad AAROI, CIMO e FESMED, Alleanza per la professione Medica raccoglie tutti i sindacati autonomi della dipendenza che hanno scelto di rappresentare esclusivamente i Medici, ritenendo che questa fosse l'unica strada per difendere validamente la categoria".

"La nuova struttura di APM ci permetterà di rafforzare le iniziative che abbiamo deciso di attuare dopo la pausa estiva a sostegno del SSN ed a tutela dei diritti dei cittadini in tema di salute"

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APM SCRIVE AL MINISTRO, AI PRESIDENTi DELLE COMMISSIONI CAMERA E SENATO E ALLA PRESIDENTE FNOMCeO

Alleanza per la Professione Medica ritiene che la questione sulla responsabilità professionale medica necessiti di una riflessione istituzionale definitiva. I medici non possono più far fronte ad una situazione che pregiudica il rapporto medico paziente.
"I continui rinvii da parte delle Commissione Affari Sociali della Camera e Igiene e Sanità del Senato, relativamente alla stesura di un testo unico sulla colpa professionale - spiega il portavoce Riccardo Cassi - e rispondendo all'appello del Presidente Vargiu che al convegno organizzato qualche giorno fa dalla Fnomceo, ha chiesto la collaborazione del mondo medico, hanno indotto Apm ad intervenire con un documento di proposta alla questione".
" E' un documento di riflessioni e di proposte concrete e ci aspettiamo per questo di poter essere ricevuti quanto prima in audizione.
Tra i punti più importanti: abbiamo sottolineato che lo Stato dovrebbe farsi carico degli errori che si verificano nelle Aziende sanitarie, salvo rivalersi in via amministrativa su chi ha commesso l’errore, in caso di provata inosservanza delle norme; che l’assicurazione obbligatoria per la responsabilità dei medici libero-professionisti dovrebbe poter usufruire di una disciplina rapportabile a quella dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore.
E infine che il danno biologico conseguente all'attività dell'esercente della professione sanitaria dovrebbe essere indennizzato sulla base di specifiche tabelle di cui agli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, eventualmente integrate con la procedura di cui al comma 1 del predetto articolo 138 e sulla base dei criteri di cui ai citati articoli, per tener conto delle fattispecie da esse non previste. (L. 189/2012, art.3, c.3)".

Comunicato stampa

 

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Abroghiamo il comma 566
Alleanza per la Professione Medica scrive al Ministro Lorenzin

Dopo la sentenza del Tar del Lazio del 6 maggio scorso, in cui viene chiarito ampliamente che la clinica e l'assistenza non possono essere separate perché verrebbe a generare una confusione di ruolo e di responsabilità...a discapito del malato, APM scrive al Ministro della Salute per chiedere senza mezzi termini di avviare la procedura per la abrogazione del comma 566.
"A questo punto è inutile allungare ancora il dibattito su questo argomento - precisa il portavoce di APM, Riccardo Cassi - è da troppo tempo che si parla, si scrive, ma di fatti concreti neanche l'ombra. Tutte le riunioni ministeriali che prevedevano l'incontro con noi Medici sono state annullate e non più riconvocate. E' urgente a questo punto chiarire in maniera formale e definitiva il ruolo del medico come unico garante della salute del cittadino."
La recente presa di posizione della FNOMCEO e degli Ordini dei Medici in appoggio al DDL sull’atto medico, a cui APM aveva dato il suo sostegno sin dalla presentazione, devono far capire al mondo politico che i Medici non possono continuare ad essere marginalizzati ed esclusi dalla governance della tutela della salute.

 

Comunicato stampa allegato

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Manovra sanità 2015, APM: “Le Regioni continuano a tagliare sui servizi ai cittadini invece che sugli sprechi”.

Le Regioni piuttosto che incidere sugli sprechi che sono sotto gli occhi di tutti, compresa la magistratura, hanno scelto di tagliare ancora una volta i servizi sanitari ai cittadini e di far ricadere sacrifici ed oneri sui medici.

Nessun sacrificio viene invece richiesto ai ricchi emolumenti dei consiglieri regionali e dei vertici delle partecipate regionali. Inoltre, nessun ridimensionamento è in programma per quanto riguarda gli elefantiaci apparati burocratici regionali.

Mentre gli operatori della sanità continuano a discutere sul “comma 566”, la politica, assecondando i desiderata dell’Ipasvi, taglia i primariati medici e fa lievitare le strutture complesse delle professioni infermieristiche e amministrative, seguendo anche in questo il dettato del comma 566, ove prevede che “non debbano esserci maggiori spese per la finanza pubblica”.

La classe politica nazionale e regionale dovrebbe concordare con i medici sul fatto che le competenze dei medici italiani non possono essere diverse o peggio ancora, inferiori rispetto a quelle previste per i colleghi europei sanciti dal “Medical Act” dell’UEMS. Il comma 566 non è stato dimenticato, il suo inserimento nella legge di stabilità è stato un attacco alla professione medica che deve trovare una adeguata correzione.

APM quindi chiede con forza una risposta su ruolo funzioni e competenze del medico che il Ministro della Salute avrebbe dovuto dare nella riunione dell’11 marzo scorso, rinviata e mai più riconvocata.

Comunicato stampa allegato

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Riccardo Cassi, portavoce di APM, esprime soddisfazione per la notizia della presentazione di un DDL sull’atto medico: “Il recepimento della norma legislativa delle funzioni del medico è stato posto da APM tra gli obiettivi della propria azione e recentemente riaffermato nella petizione sul comma 566”.
Adesso però ci aspettiamo che il Governo ed in particolare il Ministero della Salute, che si è dimostrato così sensibile ed attento alle problematiche delle professioni sanitarie, si facciano carico di favorire una rapida approvazione del DDL e non lo abbandonino negli atti parlamentari.

Troppi provvedimenti fondamentali per la professione medica sono fermi da tempo nelle commissioni parlamentari, nonostante l’urgenza. Tra tutti la responsabilità professionale e riforma degli Ordini.

Ed è per questo che noi di APM vogliamo rivolgerci anche alla nuova dirigenza FNOMCEO, perché sostenga le nostre richieste. Questa situazione di stallo, infatti, non è più sostenibile; di fronte al perdurare di una colpevole inerzia, APM intraprenderà azioni di mobilitazione unitaria della categoria.

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